Tenutari di una vasta rete di locande e case di tolleranza di gran lusso che si estende per tutta Malia e perfino oltre i confini del Regno, i Tagliaferro sono i fornitori ufficiali di cortigiane d’alto bordo per la Corona Maliana e per le grandi Case nobili e di mercanti o banchieri. Le cortigiane dei Tagliaferro, chiamate le “allegre damigelle”, devono saper danzare, cantare, suonare diversi strumenti, recitare poesie e narrare storie, oltre a essere in grado di intrattenere una conversazione a qualunque livello, perfino parlando di letteratura o filosofia.
I Tagliaferro, le cui origini sono umili ma la ricchezza leggendaria, non si considerano dei vili papponi ma piuttosto dei grandi mercanti e non schiavizzano le loro cortigiane, che hanno una certa libertà nella scelta dei clienti e partecipano ai guadagni dell’attività. Ciononostante non poche delle “allegre damigelle” non hanno iniziato a esercitare la loro arte già da donne libere ma sono state inizialmente reclutate usando il subdolo “metodo di Vittorio”, impostato dal padre dell’attuale capofamiglia Astore. Soprattutto i membri più giovani della famiglia, come Rinaldo, sono stati educati alle armi, alla mercatura e alle lettere, come veri principi mercanti, e non amano avere contatti con personaggi di bassa lega che non vorrebbero considerare “colleghi”.
A protezione delle cortigiane (e di loro stessi, dato che sono a conoscenza di molti delicati segreti) i Tagliaferro mantengono un piccolo esercito privato di assassini, bravacci e tagliagole reclutati dai peggiori bassifondi di Alesia e delle altre città dove gestiscono locande, e adeguatamente “ripuliti” in modo da non avere guai con le autorità.
La Casata vive quindi uno strano mondo di mezzo fra la corte e le alte sfere del Regno, da una parte, e la malavita dall’altra.
Principali membri della Casata:
Astore Tagliaferro, capofamiglia, un vecchio abile e avido
Rinaldo Tagliaferro, figlio di Astore, amico di Vindice Maravoy
Molosso Tagliaferro, fratello di Astore
Lucrezio e Tancredi Tagliaferro, figli di Molosso
Guglielmo Caronte, bravaccio, esperto arciere e avvelenatore, rinomato buongustaio
Diomede Salinari, bravaccio, esperto spadaccino e pugile, amico d’infanzia di Luce Selenides e fratello dell’assassino e maestro d’armi Astolfo Salinari (anche lui in precedenza un uomo dei Tagliaferro)
Giorgio e Silvano Bovari, bravacci, abili accoltellatori, amici d’infanzia di Luce Selenides
Giano “il Bidone”, bravaccio grasso e calvo, dedito a ogni tipo di gioco (sempre barando)
Erinne Selenides, cortigiana di Alesia, sorella di Luce Selenides
Jazmin, cortigiana di Alesia, oriunda Sarras
Bravo dei Tagliaferro
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