Nell’anno 1286 dalla Fondazione di Fortia il malcontento delle popolazioni Dosthan – fomentato dalla classe sacerdotale locale e galvanizzato dalla predicazione dell’inafferrabile profeta Uthor – sfociò in ribellione aperta.

Si radunò un grande esercito ribelle, a cui si unirono alcuni Principi rimasti esterni alla Federazione e parecchie Tribù libere.

Alla testa dell’esercito fu innalzato lo stesso Uthor.

La ribellione percorse dapprima le terre Dosthan appartenenti alla Federazione seminando morte e distruzione fra i coloni Mitoien come fra i mercanti e le autorità civili locali che li avevano appoggiati. Municipi, terme e e templi di divinità straniere bruciarono, intere città furono rase al suolo.

 

Dalle lande Dosthan l’esercito poi si divise in due parti, l’una delle quali al comando di Uthor invase Gallesse mentre l’altra passava le Montagne Bianche in direzione di Malia e della capitale stessa.

Quest’ultima armata fu fermata e distrutta dal generale Valerius, richiamato in tutta fretta dal Continente Meridionale per ordine del Sentato.

Valerius poi si spinse a Nord, entrando in terre Dosthan.

Qui nei pressi della città fortificata di Schwartzmuhl il generale Mitoien affrontò Uthor, che era tornato in tutta fretta da Gallesse. I due si scontrarono in duello, e Valerius decapitò Uthor e sterminò il suo esercito, ponendo fine alla ribellione. Per il momento.

Le cose avevano cominciato ad andare per il verso storto quando il Principe delle Zentralalpen, oggi la Provincia Centrale, aveva tentato di invadere il Grossrhinland. Era stato sconfitto dal generale Valerius. Valerius poi, andando oltre il suo compito, con una campagna militare geniale era giunto fino a conquistare Altengaard. Aveva annesso alla Federazione anche le Zentralalpen, con la forza. Ma quella regione era ben più remota e tradizionalista del Grossrhinland, ben più impermeabile e ostile alla cultura Mitoien. Valerius era stato inviato altrove dal Senato, nel Continente Meridionale. Allora il predicatore Uthor aveva cominciato a esaltare gli animi contro gli stranieri, rifiutando la loro civiltà e i loro Dei in nome dell’antica religione Dosthan. Era stato come accostare una fiamma all’erba secca: la ribellione si era accesa in tutte le terre Dosthan. Le tribù più barbariche dell’Est e del Nord erano accorse in aiuto dei fratelli oppressi dal dominio straniero. La grande rivolta Dosthan era giunta a devastare anche Gallesse e le Montagne Bianche di Malia.
Il Senato aveva dovuto richiamare il generale Valerius, che era arrivato appena in tempo per fermare i Dosthan alle porte della Grande Pianura. Era poi penetrato più a Nord portando la guerra in casa del nemico, mentre Gallesse era ancora preda delle orde barbariche. Quando le forze dei Mitoien passarono le Sudsalpen, però, i barbari guidati da Uthor tornarono a difendere il Grossrhinland e lasciarono in pace Gallesse. Alla fine, in una grande battaglia alle porte della cittadella di Schwarzmuhl, Valerius aveva annientato l’esercito Dosthan. Il grande generale Mitoien aveva decapitato di persona lo stesso profeta Uthor, la cui testa era stata portata in trionfo fin nella capitale, Fortia-che-fu.”

 

 

 

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