Araldica: tridente bianco in campo azzurro (realizzata da Lara Gramigni).
Ducato indipendente (non riconosce la sovranità degli Alesiadi, che invece ha combattuto accanitamente durante ognuna delle ultime guerre civili).
Città marinara per eccellenza, che sorge su un grande e bellissimo porto naturale sulla costa Ovest delle Terre Meridionali di Malia, chiuso a Nord e a Sud da aspri promontori.
Pur non avendo stato di Città ma di cittadella Ducale della Casata omonima, potrebbe essere annoverata fra i più importanti centri urbani di Malia, contando molto più di centomila anime.
Il castello del Duca sorge proprio davanti al porto, sul mare, mentre altre rocche sorvegliano la città dai promontori che la racchiudono, e un’alta cinta muraria la difende dal lato della terraferma.
Vi era una prima cinta, che racchiudeva una città più piccola, ma è stata fatta abbattere perché così com’era avrebbe troppo impedito il passaggio tra i vecchi e i nuovi quartieri, e ristrutturarla in profondità sarebbe stato estremamente oneroso.
Invece gli avi del Duca attuale fecero sapere che chiunque poteva usarne le pietre a suo piacimento per edificare altri edifici, e in breve tempo non restò più traccia delle antiche mura. Dal porto alle nuove mura si dirama un dedalo inestricabile di vicoli e viuzze, palazzi nobiliari, negozi, taverne e umili case bianche, ammassati gli uni sulle altre senza alcun criterio logico.
Vi risiede la grande Casa mercantile dei Degli Esposti.
La Casata di Ampioporto fu la prima a Malia ad ingaggiare la Compagnia Maravoy, utilizzandola nella lunga ma vittoriosa guerra civile contro Re Tiberio IV Alesiade.
Baronia di Grottanera
Nel territorio del Ducato sorge il borgo di Grottanera, un villaggio fortificato di pescatori che sorge sopra una rupe.
Poco distante vi è la grotta ove dimora la Sibilla coi suoi servi e sacerdoti.
L’entrata della Grotta dalla parte del mare è davanti ai famosi scogli chiamati i Faraglioni del Sole e dedicati al dio Apollo, lo stesso in nome del quale la sacerdotessa profetizza.
Tutti sono convinti che questo sia l’unico accesso, ma in realtà vi è anche una lunga e oscura scala di pietra che risale all’interno della collina posta sopra la grotta, fino a sbucare nei pressi della cima del colle sovrastante.