Le Zentralalpen reagirono in modo diverso dalle altre Province alla colonizzazione Mitoien. Infatti iniziò a serpeggiare fra il popolo il malcontento per la rinuncia a molti dei costumi tradizionali Dosthan e per le decisioni spesso prese in una capitale lontana e straniera.
Inoltre le autorità Mitoien tendevano a promuovere la loro religione e a non considerare quella locale, da loro percepita come barbara. I templi di Odhinn e Thorr venivano sostituiti gradualmente da quelli di Giove e Minerva. Mentre la classe mercantile si arricchiva grazie ai commerci con le civili terre del Sud, i sacerdoti fomentavano il senso di frustrazione.
Nell’anno 1271 il profeta Uthor iniziò a viaggiare per le terre Dosthan predicando la superiorità del Volk sugli stranieri, la rivolta violenta e anzi l’invasione e il saccheggio delle terre Mitoien.
Presto le autorità diramarono un ordine di cattura nei suoi confronti, ma contadini e boscaioli lo nascondevano e Uthor risultò imprendibile.
La sua appassionata predicazione in tutte le terre Dosthan, sia quelle appartenenti alla Federazione sia quelle indipendenti che avrebbero dovuto soccorrere i fratelli oppressi, durò per quasi quindici anni, per sfociare alla fine in una ribellione aperta e generalizzata. Il profeta stesso prese le armi e si mise alla testa di un grande esercito, che si contrappose alle armate Mitoien. Gli odi e la rivalità derivati da questi accadimenti durano ancora oggi.
“… Ma quella regione era ben più remota e tradizionalista del Grossrhinland, ben più impermeabile e ostile alla cultura Mitoien. Valerius era stato inviato altrove dal Senato, nel Continente Meridionale. Allora il predicatore Uthor aveva cominciato a esaltare gli animi contro gli stranieri, rifiutando la loro civiltà e i loro Dei in nome dell’antica religione Dosthan.”